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A tal proposito gli studiosi del Weill Cornell Medical College’s Brain and Mind Research Institute, nell'ambito di uno studio pubblicato sul Journal of Cerebral Blood Flow & Metabolism, si sono accorti che una perdita di acqua di che corrisponda al 5% del peso corporeo, può influire sull'attività neurale.
La conseguenza sarebbe una riduzione delle prestazioni cognitive. La memoria a breve termine, l'attenzione e il tempo di reazione verrebbero indebolite, secondo gli esperti. "Da questo emerge che anche una leggera disidratazione può avere un forte impatto sulle capacità lavorative e sulla produttività delle persone - spiega Giuseppe Faraco, docente di Neuroscienze al Weill Cornell Medical College e autore della ricerca.
Nel caso di chi svolge invece lavori manuali o all’aperto, una disidratazione minore del 3% può comportare, oltre che difficoltà mnemoniche a breve termine, anche una maggiore stanchezza e fatica e una ridotta attenzione rispetto a chi, invece, può contare su una buona idratazione.
Bere acqua aiuta dunque a lavorare. Aumenta le performance cognitive e di attenzione, promuove il metabolismo cellulare e migliora, quindi, le generali capacità lavorative. Ecco perché è importante bere con regolarità durante la giornata lavorativa, non solo durante la pause, ma facendo del bicchiere o della bottiglia d’acqua una presenza costante e sempre a portata di mano sulla nostra scrivania e nel nostro ambiente di lavoro in generale.